Bagnone è il nome del meteorite ferroso più pesante mai rinvenuto in Italia, il suo peso è di 48 kg. Ha una storia affascinante e curiosa che attraversa decenni e coinvolge personaggi di Bagnone. Scopriamo insieme i dettagli di questo straordinario reperto celeste.
Scoperta di Bagnone:
Nel 1904 o 1905, il mezzadro Antonio Bassignani, mentre arava un campo vicino a Ca' d'Bernard, fece una scoperta straordinaria: il meteorite ferroso più grande del nostro Paese. Ovviamente al tempo Antonio Bassignani, non poteva conoscere l'importanza del suo ritrovamento. La tenuta agricola in cui Antonio Bassignani svolgeva la sua attività faceva parte del vasto patrimonio del Castello di Bagnone, di proprietà della nobile famiglia Noceti. Il Conte Carlo Noceti fu informato della scoperta del singolare masso da parte di Bassignani, non gli attribuì particolare importanza, e il curioso e pesante sasso fu semplicemente accatastato ai margini del campo. Nel 1944, con la scomparsa del conte, l'eredità passò alle sue figlie, le Contessine Elisa e Maria. Maria si sposò con Lorenzo Ruschi di Pisa e in questo contesto che entrarono in contatto con il professor Stefano Bonatti, un rinomato geologo dell'umiversità pisana.
Il punto mappa sotto si riferisce al luogo in cui è stato ritrovato.
Identificazione:
Nell'estate del 1967, gli eredi Noceti, chiesero al figlio di Bassignani Antonio, un certo Silvio, di trasportare la pietra al castello. Silvio trasportò la pietra con la "traza" (una specie di slitta per il trasporto, molto usata in tutta la Lunigiana).
Viene invitato il professor Stefano Bonatti da Pisa per visionare la strana pietra. Egli confermò che si trattava di un autentico reperto celeste, e lo acquistò per conto dell'Istituto di Mineralogia e Petrografia dell'Università di Pisa.
Classificazione e Attuale Collocazione:
Dopo accurati studi, Bonatti e il suo team classificarono il meteorite come un Siderite Ottaedrita, ossia appartenente a una categoria di meteoriti, con un notevole contenuto di nichel. Attualmente, Bagnone è esposto al Museo di Storia Naturale di Pisa, all'ingresso della Galleria, dove i visitatori possono ammirarlo.
Forma e la Conservazione di Bagnone:
Nonostante l'usura causata dall'ambiente terrestre, Bagnone conserva la sua forma originale, mostrando segni distintivi del suo viaggio attraverso l'atmosfera. La crosta di fusione, causata dal riscaldamento durante l'ingresso nell'atmosfera, è stata sostituita da un rivestimento scuro di prodotti di ossidazione. Tuttavia, i segni dell'atmosfera rimangono evidenti, simili alle impronte lasciate dalle dita nella creta.
Conclusioni:
Il meteorite Bagnone continua a suscitare meraviglia e interesse, offrendo una finestra affascinante sulle dinamiche celestiali e sulla sua storia unica. La sua presenza al Museo di Storia Naturale di Pisa rende possibile per tutti noi immergerci nella sua straordinaria storia e ammirare da vicino l'imponente testimonianza del nostro universo.
Alla fine, possiamo dire che anche il meteorite Bagnone ha visitato la Lunigiana.
Il punto mappa si riferisce all'esatto campo in cui venne ritrovato.
- La foto è di Federigo Federighi (wikipedia)
- Storie ed informazioni su Bagnone sono state prese dal pannello esplicativo del museo e da un articolo del Prof. Massimo D'Orazio dell'università di Pisa